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Ansia - nemica o amica?

L'ansia è caratterizzata da un insieme di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei confronti del quale non ci riteniamo adeguatamente capaci di reagire.

Proviamo ansia di fronte agli esami, nell'affrontare un colloquio di lavoro, quando guidiamo da soli le prime volte da soli, quando ci sposiamo, quando sta per nascere un figlio. L'ansia è un'emozione positiva in quanto meccanismo di difesa tra i più efficienti di cui disponiamo (funzionale alla sopravvivenza).

Di fronte ad uno stimolo nuovo, insolito o sconosciuto, entriamo in condizione di allerta, il nostro corpo si prepara mettendo in moto specifiche risposte fisiologiche che ci mettono nelle condizioni di affrontare la minaccia percepita nel modo più efficace oppure di evitarla. Tuttavia può accadere che allo stato d'allarme e attivazione non corrisponda un pericolo reale da fronteggiare e risolvere: in tal caso l'ansia si trasforma in risposta sproporzionata o preoccupazione eccessiva ed assume la connotazione di un disturbo psichico caratterizzato da reazioni fisiologiche esagerate e invalidanti (tachicardia, aumento della sudorazione, sensazione di soffocamento, iperventilazione, dolore al petto, nausea, tremori, sensazione di svenimento, sensazione di distacco da sé o dal mondo esterno, paura di perdere il controllo, paura di impazzire, paura di morire). Questo in generale accade poiché vi è una valutazione errata da parte dei nostri processi cognitivi, che comporta come conseguenza la produzione di pensieri, preoccupazioni o vere e proprie convinzioni disfunzionali. Tra i disturbi d'ansia i quadri clinici che si osservano più frequentemente sono il Disturbo d'Ansia Generalizzato, il Disturbo da Attacchi di Panico e le Fobie.




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